F. Passato remoto o imperfetto?
Quando ... (essere) piccolo, Fabrizio ... (andare) a scuola ogni giorno. Anche quando ... (piovere) lui e il suo amico Roberto ... (camminare) verso la scuola. Di solito loro ... (arrivare) a scuola in orario ma ogni tanto ... (essere) anche in ritardo. Un giorno però Fabrizio non ... (volere) ascoltare sua madre e ... (decidere) di rimanere a casa a guardare la televisione. I suoi genitori non ... (esserci) perché suo padre ... (frequentare) l’università e sua madre ... (lavorare). Mentre ... (guardare) la TV, Fabrizio ... (sentire) un rumore (noise). ... (essere) sua madre. Veloce come il vento, Fabrizio ... (nascondersi-to hide) in camera sua perché ... (avere) paura della reazione della mamma. Fuori ... (fare) molto bello e il bambino ... (essere) molto annoiato. Non sapendo cosa fare Fabrizio ... (cominciare) a studiare.
g.Passato remoto o imperfetto?
Generalmente il sabato Franca e sua sorella Chiara ... (alzarsi) tardi. Loro ... (fare) una buona colazione e poi ... (telefonare) agli amici per programmare la serata; ma sabato scorso loro ... (svegliarsi) alle sei di mattina perché Chiara non ... (sentirsi) bene e ... (avere) mal di testa.
Sabato scorso Marco ... (vestirsi) velocemente e ... (fare) colazione in fretta perché ... (dovere) prendere l'autobus. Quando ... (uscire) di casa ... (fare) ancora freddo e ... (piovere) un po’. Alla fermata Marco ... (incontrare) il suo amico Nino il quale ... (avere) un ombrello. Loro mentre ... (aspettare) l’autobus ... (ripararsi) insieme dalla pioggia ma quando l'autobus ... (arrivare) Nino gli ... (dire) ciao e Marco ... (rimanere) senza ombrello a bagnarsi.
h.Imperfetto o passato remoto ?
Marcello e io ... (sposarsi) il 24 maggio 1998 e ... (andare) in viaggio di nozze a Mosca. Il tempo ... (essere) bellissimo ma ... (fare) un po’ freddo. In Russia, ogni giorno noi ... (passare) molto tempo a visitare musei e a parlare con la gente. La sera di solito io e Marcello ... (andare) a teatro o al ristorante. Durante il giorno invece ... (fare) delle gite nei dintorni e ... (divertirsi) sempre molto. I nostri amici invece ... quando ... (visitare) Mosca, ... (preferire) andare al bar a bere vodka.
I. Completare con le forme giuste di passato remoto.
1. L’illustre scienziato (finire) di parlare e tutti lo (applaudire) .
2. Lo (salutare) quella sera per l’ultima volta e lui (partire): da quel giorno non (avere) più notizie del mio amico.
3. Non (restare) molto tempo da loro perché (ricevere) una telefonata di Maria che ci chiedeva di tornare a casa immediatamente.
4. Alessandro Magno (essere) un grande condottiero e (portare) i confini del suo regno fino in Oriente.
5. (Sentire) il mio cane abbaiare e (svegliarsi) di colpo: (pensare) che fosse entrato un ladro.
J. Completare con le forme giuste di passato remoto.
La realizzazione dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci si inserisce nell’ambito dell’ampio rinnovamento artistico e culturale che Ludovico il Moro (sviluppare) a Milano a partire dal 1490. Il Duca (dare) a Leonardo l’incarico di decorare la parete del Refettorio del Convento di Santa Maria delle Grazie; l’elaborazione del Cenacolo (essere) abbastanza lenta, nonostante le sollecitazioni. Leonardo (impiegare) , infatti, circa quattro anni (1494-1498) a realizzare l’opera, utilizzando una tecnica a secco, cioè a tempera, come se si trattasse di una grande tavola (4,60 x 8,80 m). Uno dei motivi per cui Leonardo (decidere) di non affidarsi alla consolidata tecnica dell’affresco (essere) che l’affresco, pur offrendo garanzie per la conservazione, impone il rispetto del tempo nella stesura; l’artista (volere) invece avere la massima libertà nella fase esecutiva per correggere, modificare e ottenere particolari effetti cromatici.
k.Completare con le forme giuste di passato remoto.
C’era una volta una capra che aveva sette capretti. Un giorno la mamma (andare) a fare la spesa e (lasciare) i capretti a casa. (Arrivare) il lupo e (provare) a imitare la madre ma i capretti lo (riconoscere) dalla sua voce. Poi il lupo (andare) dal vasaio e (comprare) un pezzo di creta per farsi dolce la voce. Ma anche questo non (funzionare) . Allora il lupo (andare) dal fornaio e (mettere) la sua zampa nella pasta, poi (andare) dal mugnaio e la (mettere) nella farina e così la (fare) diventare bianca.
(Tornare) dai capretti, che gli (aprire), perché (pensare) che alla porta ci fosse veramente la madre. I capretti (avere) paura del lupo e (nascondersi) . Il lupo (trovare) sei capretti e li (mangiare) tutti. (Sopravvivere) solo il capretto nero, che si era nascosto nella cassa dell’orologio a pendolo. Dopo aver mangiato il lupo era sazio e stanco, così (mettersi) a dormire.
Quando la madre (tornare), (trovare) il capretto nell’orologio, che le (raccontare) ciò che era successo. I due (pensare) di tagliare la pancia del lupo per far uscire i capretti e di mettere al loro posto dei sassi. Così (prendere) ago, filo e forbici. La madre (tagliare) con le forbici la pancia del lupo, da cui (uscire) i sei capretti ancora vivi, poi ci (mettere) dentro i sassi e la (ricucire) . Il lupo (svegliarsi) ed (avere) sete a causa dei sassi. (Andare) al pozzo per bere ma ci (cadere) dentro e (morire) . Alla fine i capretti dalla gioia per lo scampato pericolo (ballare) e (cantare) con la madre. E (vivere) tutti felici e contenti.